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La vie est fit | La mia dieta, il mio lifestyle

Io non so se le foto rendono la golosità di questo pan di spagna farcito - sto sperimentando con la softbox ma non sono bravissima... - ma è davvero una delle migliori ricette mai fatte.

La mia passione per le ricette "senza" è ormai risaputo, ma se il mio è uno stile di vita che all'interno prevede degli strappi senza troppe conseguenze, c'è chi invece, a fronte di intolleranze o allergie, deve prestare molta attenzione a cosa mette nel piatto. La celiachia la conosco abbastanza bene anche per via del mio (ex?) lavoro e so per certo che il gluten free non è sinonimo di poca palatabilità, anche se in Italia per anni è stato visto così.



Quello che noto spesso, però, è che gli alimenti senza glutine vengono volentieri addizionati con zucchero e grassi per aumentarne la sofficità, soprattutto nel caso dei prodotti da forno, ma io che sono la paladina del "senza burro" non posso accettarlo! L'idea di fare quindi una merendina che fosse ciccionissima nel gusto e nell'aspetto ma anche "healthy" sotto il punto di vista nutrizionale mi ha colta come una sfida e una missione. Dopo un paio di prove posso dirlo: SI PUO' FARE!

Se per il pan di spagna il lavoro è stato semplice, l'interno doveva essere qualcosa di speciale e ovviamente non mi bastava una semplice crema allo yogurt che avrebbe solo dato acidità al tutto. E quindi: eureka! La ricotta. Ma non una semplice ricotta, una ricotta di bufala freschissima, montata a caldo con del miele e quindi praticamente identica alla panna montata, con inoltre il pregio di essere a bassissimo contenuti di grassi e praticamente senza lattosio.


27 novembre No commenti
Vuoi la sincera verità? Prima di questa ricetta non avevo MAI mangiato un caco in vita mia. In realtà è un frutto che mi ha fatto sempre ridere, sì che il nome richiama quella cosa lì, ma a me fa ridere perché nella mia famiglia c'è sempre stato questo detto: "Cachiss, fai la cacca tu e iss" (ho chiaramente parafrasato...) ossia: "Col caco fai la cacca tu e chiunque ti stia intorno", probabilmente riferendosi alle proprietà lassative del suddetto.

Io non sono mai stata una mangiatrice di frutta, finché non mi sono avvicinata a uno stile di vita più sano. Nicoletta di FitWithFun mi ha messo la pulce nell'orecchio con la sua cremina di cachi, e così per merenda mi sono preparata una gustosissima cioccolata calda... ma abbastanza light: vegan, senza zucchero, senza grassi, senza lattosio e senza glutine. Perfetta, no?

Mi scuserai per le foto così estemporanee, ma non pensavo sarebbe venuta così buona e non vedevo l'ora di condividerla con te!




Il caco (o kako?) si presta magnificamente, perché è dolcissimo ma non lascia un sapore molto presente, anzi, devo dire che il cacao lo copre quasi del tutto, lasciando spazio a una crema di cioccolata libidinosa. Francamente puoi scegliere se cuocerla o saltare il passaggio e mangiarla fredda di frigo: in tutti e due i casi avrai un perfetto post-workout o una merenda energizzante che con questo clima ci sta tutta.

Prima di scrivere questo post mi sembrava giusto informarmi un po' su questo frutto a me tanto sconosciuto, e ho scoperto che è uno degli alberi da frutto più anticamente coltivati dall'uomo: i cinesi lo chiamarono "L'albero delle sette virtù" perché fa molta ombra, il suo fogliame oltre ad essere decorativo è un ottimo concime, non viene attaccato da parassiti e la legna è perfetta da ardere, oltre al fatto di essere grande abbastanza da far nidificare gli uccelli in comodità ed essere molto longevo. Bello, no?

Questa ricetta è velocissima, a prova di imbranato, insomma... non provarla sarebbe un vero peccato.




Ingredienti per la mia
CIOCCOLATA CALDA VEGAN
(per 1 tazza)

1 Kako Mela grande e maturo
1 Cucchiaio di cacao amaro (meglio se crudo)
Scorzette di cocco (opzionale)

  1. Sbuccia il Kako e taglialo a pezzettoni.
  2. Frulla nel mixer finché non sarà diventato cremoso.
  3. Cuoci in un pentolino per qualche minuto, alla fine aggiungi il cacao e gusta caldo.
  4. Servi con qualche scorzetta di cocco, ci sta da dio!


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23 novembre No commenti
I cioccograno sono i nuovi biscotti del Mulino Bianco, integrali e senza ingredienti "strani" all'interno. Quando li ho visti sono saltata dalla sedia: una frolla parzialmente integrale unita al cacao... La cosa mi ha fatta felice, perché anche l'industria alimentare più mainstream si sta spostando verso alimenti meno lavorati e più genuini (i "Semplicissimi" Doria mi hanno sorpresa ancor più positivamente), ma ovviamente se ho un po' di tempo preferisco preparare le cose da me, piuttosto che comprarle già fatte.






Ti dirò: questi cioccograno mi sono riusciti particolarmente bene. Ho guardato agli ingredienti sul sito: farina, uova, olio, burro, zucchero, cacao, miele, ammoniaca... poco altro. Prendendo spunto da una ricetta di Trattoria da Martina (s'è capito che la amo?) ho quindi impastato una frolla totalmente integrale all'olio, senza uova e burro ma utilizzando la Stevia.



Il mio compagno non ha sentito alcun retrogusto di liquirizia (tipico di questo dolcificante naturale), mentre io sì. Devo dire che aggiungendo un buon aroma di vaniglia, ho risolto il problema!

Il procedimento è semplicissimo, si tratta soprattutto di creare un'emulsione con la Lecitina di Soia. So che a primo acchito ti potrebbe spaventare, ma non dovresti. La lecitina è, infatti, portentosa. Altro non è che una componente di tanti legumi, del tuorlo d'uovo e nello specifico della soia. Ricchissima di tanti minerali, è usata soprattutto perché in grado di abbassare i livelli di colesterolo: le sue proprietà emulsionanti, infatti, aiutano i grassi a "scivolar via" dalle arterie, pulendo tutte le vene.

In questa ricetta sfrutteremo il suo potere di legare acqua e grassi per creare una frolla lavorabile omettendo il burro e abbassando la quantità di olio che normalmente andrebbe aggiunta. La ricetta è anche vegan, se scegli di utilizzare un latte vegetale. P.s. la scatola di latta l'ho presa da Flying Tiger Copenhagen per la modica cifra di tre euri.



20 novembre No commenti
Ormai con i lievitati sto diventando bravina. Ho ancora tantissimo da imparare, ma impastare (a mano) mi sta dando grande soddisfazione, e soprattutto provare impasti che siano "meno" possibili: con meno grassi, meno zuccheri, meno ingredienti - insomma - raffinati e dannosi sul lungo periodo.
Dopo i Pangoccioli senza zucchero, i Cinnamon Rolls senza burro e lattosio e la Brioche al Quark senza grassi, oggi ti parlo di un altra tecnica sensazionale per ottenere un impasto morbidissimo pur non avendo all'interno grassi, uova o latte: il metodo Tang Zhong con il water-roux.





La prima a parlare più estesamente di questa tecnica giapponese è stata Yvonne Chen, nel suo libro "The 65°C Bread Doctor" del 2004. Si parla, brevemente, di partire con un pre-impasto gelatinoso a base di acqua e farina in proporzione 1-5 fatto cuocere fino a 65°. Gli amidi della farina, in questo modo, cambiano struttura trattenendo meglio l'idratazione e, pragmaticamente, ritardando l'effetto "pane secco".

La ricetta che ti propongo io è perfetta per un panbauletto neutro (non ho aggiunto zucchero, ma tu sei vuoi puoi inserire una cinquantina di grammi di miele, per esempio) ottimo sia per accompagnarsi al dolce che al salato. Io per ora non ho ancora lo stampo apposito, per cui ho ripiegato dando all'impasto una forma a brioche (o cornetto, come si chiamano da me) e l'abbiamo mangiato a colazione con una crema al cioccolato o una marmellata, ma credo dia il meglio di sé proprio tagliato a fette.




L'impasto è morbidissimo e mai diresti che all'interno non c'è la minima presenza di grassi, ma tant'è. Ho aggiunto del burro di mele (la cui ricetta trovi qui), ma puoi sostituirla con del semplice yogurt vegetale. La ricetta l'ho fatta in pratica in diretta sulle Stories di Instagram. Se è uno strumento che usi mi farebbe piacere venissi a dare un'occhiata, magari ci si fa compagnia mentre si pastrocchia in cucina, mi trovi come @laricettafit .


Parlando di altri esperimenti creativi, invece, la mia prima fascia per capelli (di cotone Bio) Ã¨ finalmente disponibile su Etsy. La trovo adorabile, molto anni '50 ed è venuta meglio di quanto potessi mai immaginare. 


 Fascia per capelli ai ferri


L'immergermi nel mondo della moda sostenibile è stata una vera rivelazione, per me. Ho abbandonato la smania da acquisti e mi sento più rilassata e in pace con me stessa. Per i progetti Youtubiani, invece, spero di diventare più attiva anche lì: ho già girato un video in cui sfoglio il Mollie Makes comprato a Londra che sarà online a breve, e il vlog della vacanza è invece in procinto di essere montato. Per adesso ti lascio alla ricetta, sperando ti piaccia! E tu, in che passioni ti sei tuffata ultimamente?



Ingredienti per il mio
PAN BRIOCHE HOKKAIDO CON WATER ROUX
(per un panetto da circa 600 gr / 15 brioche)

Per il roux all'acqua:
30 gr di farina
150 ml di acqua

Per l'impasto:
500 gr di farina circa (metà Manitoba e metà integrale)
100 ml di acqua
2 cucchiai di yogurt vegetale
2 cucchiai di burro di mele
1 cucchiaio di malto d'orzo
8 gr di lievito di birra
1 pizzico di sale

  1. Comincia un paio d'ore prima preparando il roux: in un pentolino dal fondo spesso versa la farina e stemperala pian piano con l'acqua utilizzando una frusta. Quando saranno spariti tutti i grumi metti sul fuoco e fa' cuocere. Se hai un termometro arriva a 65 gradi, altrimenti ti basterà spegnere quando il composto sarà diventato scrivente (alzando la frusta questo farà dei "fili").
  2. Scalda leggermente l'acqua e sciogli il lievito, versa il tutto in una ciotola abbastanza grande, aggiungendo il roux, il burro di mele, lo yogurt e il malto. Gradualmente versa la farina e comincia ad impastare prima nella ciotola e poi su un tavolo non poroso.
  3. Incorpora pian piano la farina finché l'impasto non sarà diventato liscio e non più appiccicoso, verso la fine aggiungi anche il pizzico di sale. 
  4. Lascia lievitare coperto da pellicola e uno strofinaccio, è perfetto il forno spento.
  5. Se non hai tempo per infornare, passa tutto in frigo, poi tiralo fuori e aspetta un'oretta che riprenda la lievitazione.
  6. Versa nello stampo da pancarré o da plumcake alto, oppure forma le brioche. Lascia lievitare un'altra mezz'oretta.
  7. Inforna il pancarré una mezz'oretta a 180° oppure le brioche per 15 minuti. Fa' la prova stecchino!
Il pane hokkaido rimane morbidissimo per diversi giorni, ti consiglio sempre di tenerlo ben chiuso in un sacchetto per il pane!







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10 novembre No commenti
Non so se capita anche a te, ma spesso la mia voglia di fare implode in tentativi mai iniziati . Mi spiego: ci sono certi periodi in cui mi sembra di sprecare tutte le energie necessarie a fare semplicemente nell'atto di immaginare di farlo. Ho sempre pensato di essere molto creativa, eclettica, mi appassiono a tantissime cose e tutte diverse, ma poi... tutte sfumano. Sono anche arrendevole, pigra; la mia ambizione è frenata dalla mia pigrizia! Parlo con le parole di qualcun altro, ma rendono.

Bada: non è un'osservazione atta al lamentatio puro e semplice, bensì un modo per leggersi dentro e forse migliorare. Questo blog ne è una prova. I blog aperti nel corso della mia vita da internauta non si contano: sulla scrittura, sulla cucina o semplicemente come blocco appunti... eppure sono tutti finiti del dimenticatoio mio e della rete.

Non ho costanza.




Con La vie est fit è diverso, ed è diverso anche con Lanaepane e Arthole.it (progetto a quattro mani, anzi, due mani e una mente e mezza: perché il mio lui ci mette tutta la sua arte e io lo aiuto con le pratiche noiose!). Progetti nati e cresciuti in questa piccola capanna in cui stanno crescendo due cuori e che amo così tanto che mai vorrei vederli finire.

Fatto sta che per quanto mi impegni, quello che nasce è forse un dieci percento delle cose che mi girano nella testolina. Però mi anticipo, in quello sì: ho già pronti i buoni propositi per l'anno nuovo!

Intanto, aspettando di parlarti diffusamente del viaggio fatto a Londra (hai seguito le stories su Instagram?) sono qui a passarti la ricetta che ti salverà nei momenti in cui la "dieta" diventa noiosa oppure quando vuoi far cambiare menu ai tuoi bambini o al tuo partner. E sappiamo che spesso la cosa coincide... cioè, non in quel senso, ma... ok, la cosa si sta facendo inquietante. Passiamo oltre.

06 novembre No commenti
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Chi sono?


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Marica, 27, counselor nutrizionale.
Per tutti sono solo Mandarina.
Ho perso tanti chili seguendo uno stile di vita sano, fatto di cibo vero e attività fisica.
Qui e sui social ti parlo di me: fitness, cucina naturale e lifestyle.

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