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La vie est fit | La mia dieta, il mio lifestyle




Sì, lo so, il titolo è un po' fuorviante. Ma andiamo per ordine. Cos'è il burro di mele? La tua nuova cosa preferita, ne sono sicura. O quantomeno, io me ne sono innamorata in tre secondi. Ovviamente non è un burro nel vero senso della parola, visto che non ha grassi all'interno. In effetti all'interno non ha nulla: sono solo mele.




Se anche tu ami sbirciare Pinterest in cerca di ispirazioni d'oltreoceano ti sarai spesso imbattuta in diciture come Apple Sauce e Apple Butter: la differenza è semplicemente la consistenza, la salsa di mele, infatti è un po' più liquida.

Per fare l'Apple butter, invece, le mele vengono cotte lentissimamente e più a lungo. Nient'altro: fa tutto la pectina. Pian piano si ammorbidiscono fino a diventare una crema molto stabile e dolcissima.

E' proprio mentre l'apple butter si cuoceva che ho trovato il tempo per cucire interamente a mano un turbante: avevo una stoffa di cotone biologico bellissima, di un rosso che vira sul fucsia, con delle strisce bianche. E così, seguendo il tutorial di Lizasun e senza accendere la macchina per cucire, ago e file, in un paio d'ore, avevo un bellissimo copricapo in stile gipsy-boho, pure un po' retrò.

 Turbante Cappello fai da te

Ovviamente lo trovi su Etsy già bello che fatto, ma se vuoi cimentarti il tutorial lo trovi sul canale di Carotilla. Un canale youtube che ti consiglio di seguire anche e soprattutto se come me sei appassionata di guardaroba capsula, moda sostenibile e viaggi: lei infatti vive a New York.

Ma tornando al burro di mele, c'è chi aggiunge zucchero e/o cannella; io l'ho lasciata "neutra" e ho fatto benissimo. Le mele annurche che ho scelto e le due pere che avevo da consumare (coff coff) hanno reso la mia composta di mele già abbastanza aromatica e dolcissima senza bisogno di aggiungere altro, se non mezza arancia spremuta per stabilizzare meglio.

26 ottobre No commenti
Mentre la casa si riempie del profumo di burro di mele che lentamente cuoce in cucina, ho trovato un po' di tempo per parlarti ancora di cinnamon rolls: altro dolce autunnale per eccellenza, che amo quasi quanto la torta di mele!
L'impasto è uno di quelli rodatissimi, tant'è che posso anche suggerirti qualche opzione alternativa.
Al posto dell'uovo, mi è capitato di impastare anche con soli albumi (50 gr per le dosi qui sotto). Se non hai problemi di diabete o dieta all'impasto potrai aggiungere 80 grammi di zucchero, ometterlo totalmente come faccio io, oppure sostituire con una trentina di grammi di miele o malto (io amo quello di mais!).



Ti parlo sempre di lievitino perché ormai mi trovo bene così. Ma che cos'è? Un modo molto semplice per attivare il lievito e te lo consiglio se, come me, sei alle prime armi. Si tratta di formare una sorta di pastella prendendo dal totale della ricetta il liquido e un po' di farina (nella ricetta che trovi sotto le quantità sono invece già state divise, non dovrai far altro che seguire il tutto senza cambiamenti...) e lasciar "maturare" fino a vedere le prime bollicine. Dopodiché si procede ad impastare normalmente, e il risultato è sempre morbidissimo e digeribile. Ovviamente, se vai di fretta, puoi omettere il passaggio e raggruppare tutte le dosi in un unico impasto!

Anche con il tipo di farina* puoi sbizzarrirti, ti consiglio solamente di "tagliare" con una farina debole se decidi di utilizzarne una più rustica. Per esempio io parto con 200 grammi di farina Manitoba e poi arrivo al mezzo chilo classico aggiungendo farina di avena, integrale e una di tipo 2. Con gli impasti lievitati le farine sono importantissime e anch'io sono su questo lunghissimo viaggio di apprendimento. Devo dire, però, che mi sta piacendo parecchio!




Nei prossimi giorni vorrei parlarti di cucito e di un viaggio... chissà dove. Vediamo se indovini! Intanto eccoti la ricetta di queste girelle profumatissime di cannella, light, semplici e davvero veloci da preparare. Sono perfette anche se hai un'intolleranza al lattosio, perché non contengono né latte, né burro!


Ingredienti per le mie
Brioche alla cannella senza zucchero e lattosio
(per circa 12 girelle)

Per il lievitino:
125 ml di acqua
50 ml di olio
200 gr di farina *(leggi su!)
8 gr di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di sciroppo dolce (per esempio malto o acero)

Per l'impasto:
1 uovo
300 gr circa di farina *(leggi su!)
1 pizzico di sale
scorza di 1 limone Bio

Per farcire:
1 albume d'uovo
1 cucchiaio di cannella macinata


  1. Scalda leggermente l'acqua e l'olio e versa in una ciotola capiente sciogliendo dentro il lievito e lo sciroppo che avrai scelto (quella sarà la "pappa" del lievito. In effetti la farina contiene già dello zucchero, quindi puoi ometterlo, ma io non me la sono mai sentita...). Aggiungi la farina e impasta leggermente, fino ad ottenere una pastella. Copri e lascia maturare per mezz'ora.
  2. Aggiungi alla pastella l'uovo e comincia a impastare aggiungendo pian piano il resto della farina, il sale e la scorza di limone. Non è detto che te ne serva tutta di farina. Non è neanche detto che tu non debba aggiungerne... impasta per almeno 15 minuti, finché l'impasto non sarà liscio, omogeneo e non appiccicherà. Se lo senti "secco" smetti subito di aggiungere la farina.
  3. Quando l'impasto sarà abbastanza incordato puoi lasciarlo lievitare almeno 2 o 3 ore.
  4. Al termine della lievitazione stendi la pasta a circa mezzo centimetro di spessore, spennella con l'albume d'uovo e cospargi di cannella. Arrotola partendo dall'alto e taglia delle "fettine" di circa 2 centimetri. Ti consiglio di usare un filo di cotone, in modo da avere dei tagli netti e precisi.
  5. Adagia i cinnamon roll su una teglia, puoi distanziarli oppure lasciarli abbastanza vicini, a seconda del risultato finale: io ho optato per una sorta di "torta di rose".
  6. Lascia lievitare un'altra mezz'oretta, e poi inforna a forno preriscaldato a 170° per una ventina di minuti.
  7. Le girelle si mantengono morbide fino a 4 giorni, se ben chiuse! Puoi anche congelarle prima della cottura (dopo la prima lievitazione), oppure già cotte. 

23 ottobre No commenti
Forse ho parlato troppo in fretta quando ho detto che era finalmente arrivata la mia stagione preferita, perché tra cambi repentini di sole e pioggia, stamattina mi trovo a ingollare un'enorme pillola di paracetamolo mentre ti scrivo.



A proposito: ma come mai le fanno così grandi? E quale mistero si racchiude dietro l'impossibilità di quasi tutti gli esseri umani di ingoiare una pastiglia senza bere litri di liquido e/o fare movimenti inconsulti e stranissimi con la faccia? Proprio adesso mi stavo strozzando, e dire che l'ho pure preventivamente spezzata in due!

Prima che il delirio prenda il sopravvento, passo a parlarti di questi baci di dama vegan (ossia senza uova, latte, burro) che sono entrati nella mia top 3 delle ricette più buone mai fatte. La prima prova l'ho fatta con delle noci di Sorrento e su Instagram sono piaciuti tantissimo. Ahimé, però, avevo tritato poco le noci e l'impasto era venuto particolarmente farinoso. Ci ho quindi riprovato, questa volta con i pistacchi ed è uscita fuori la ricetta definitiva che ti propongo.

Bottino torinese...

Se sei di Torino, o bazzichi lì, ti consiglio di fare un salto da Perino Vesco - Fornai in Torino (a Via Cavour): è stato in quel delizioso posticino che ho provato questi biscotti tipici piemontesi che mi sono rimasti nel cuore. "Purtroppo" (mi si consentano le virgolette) non erano vegani, ma se adotti questo stile di vita lì troverai comunque delle deliziose alternative.


20 ottobre No commenti
Ammetto che questa ricetta 2 in 1 oltre ad essere semplicissima, è nata da un errore. E ovviamente non è adatta ai puristi, sia mai! Ma cominciamo per ordine: c'è una gran confusione quando si parla di tre altrettanto grandi pilastri del dessert al cucchiaio. Quali sono le differenze tra la Crema catalana (spagnola), la Crème Brulée (francese) e il Crème caramel (portoghese)? Direi sottili ma ben delineate, pur essendo tre creme a base di uova, latte e zucchero.



Il crème caramel è sostanzialmente un budino (ecco perché uso l'articolo al maschile): si cuoce a bagnomaria nel forno, ma a cottura ultimata si capovolge e sta in piedi da solo. La crème brulèe si cuoce anch'essa a bagnomaria in forno, ma insieme al latte ha una percentuale di panna. La crema catalana, invece, viene cotta sul fornello e "bruciata" alla fine con un ferro arroventato (o con il più moderno cannello caramellizzatore).

La mamma del mio compagno è un'amante di creme e budini, per cui una domenica avevo deciso di farle la crema catalana, a mio avviso più semplice e immediata. Non avevo il cannello, ma il grill del forno fa un ottimo lavoro.

Modifico un po' la ricetta per alleggerirla e mi metto a lavoro: la crema cotta è vellutata e profumatissima, la metto nelle coppette di vetro (ideali anche quelle basse di terracotta) e le faccio intiepidire. Poi cospargo con lo zucchero integrale e passo al grill.
Una crosticina lussuriosa che Amélie ne sarebbe stata entusiasta. MA... sono le 11 di mattina e lascio stupidamente i miei vasetti in frigo fino a ora di pranzo.

Risultato? Il caramello scende tutto sul fondo, la crosticina svanisce e pure la crema catalana, diventata un magnifico créme caramel. Neanche a dirlo: nessuno si è accorto di nulla e ho ricevuto tanti complimenti. E non mi sono neanche dovuta cimentare nella preparazione osticissima del caramello a parte, evitandomi bruciature e improperi!

Insomma, con questa ricetta potrai fare due cose buone: la crema catalana (se passi al grill giusto dieci minuti prima di servire), e il créme caramel, che basterà far riposare almeno un'oretta in frigo. 

Non è geniale? Questa ricetta è naturalmente priva di glutine e grassi aggiunti, con poco zucchero e puoi adattarla anche se il lattosio ti crea problemi. E allora... "crema!" (che in catalano significa sia "crema" che "brucia", wikipedia docet.)






Ingredienti la mia
CREMA CATALANA CHE SI CREDE UN CREME CARAMEL
(per 4 ciotoline)

1/2 litro di latte scremato
3 tuorli
2 cucchiai di zucchero + stevia (o altro dolcificante ipocalorico)
2 cucchiai di maizena
1 arancia (la buccia)
Essenza di vaniglia qb
1/2 cucchiaino scarso di cannella in polvere
4 cucchiaini di zucchero integrale di canna


  1.  Lava un'arancia non trattata e metti la buccia in un pentolino con il latte, che metterai a scaldare.
  2.  In una ciotola mescola la maizena con i tuorli, lo zucchero e la stevia, la vaniglia e la cannella.
  3.  Quando il latte sfiora il bollore inizia a versarne un mestolino alla volta nella ciotola, continuando a girare. Poi riversa il tutto nella pentola e continua a girare.
  4.  La crema inizierà ad addensarsi, raggiunta una consistenza vellutata puoi versarla nelle coppette.
  5.  PER LA CREMA CATALANA: 10 minuti prima di servire la crema catalana accendi il grill del forno, versa su ogni ciotolina un cucchiaino di zucchero integrale di canna e metti in forno finché il caramello non comincia a far le bolle (attenta a non farlo bruciare). La crema catalana va servita tiepida, quindi lasciala assestare qualche minuto e poi portala subito in tavola!
  6.  PER IL CREME CARAMEL: procedi come per la crema catalana, ma prima di servirlo lascialo in frigo almeno un'oretta, meglio se tutta la notte.


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16 ottobre No commenti
Il periodo degli agrumi Ã¨ arrivato e la mattina iniziare la giornata con una bella spremuta d'arancia fatta al momento è un toccasana. Ma l'altro giorno, avendo delle arance Bio bellissime mi sono domandata come fare per ottenere il massimo da quei frutti: ricavarne solo il succo mi sembrava sprecato!



E così sono nate ben due ricette: di una ti parlerò tra qualche giorno, l'altra idea invece te la propongo subito.

Cucinare "sano", senza troppi grassi e zucchero vuol dire anche prendere il sapore "reale" da qualcos'altro; la Carruba, per esempio, regala un sapore nocciolato e "nutelloso", molto simile al cioccolato gianduia. La Maca ha una nota di caramello molto spiccata, la Cannella fa subito inverno. Ma anche la frutta fresca è un ottimo alleato: la banana dà dolcezza e morbidezza e gli agrumi sono perfetti sia per far lievitare meglio i dolci grazie alla loro acidità che per donare profumo e fragranza.




Certo, non sempre si hanno a disposizione i frutti freschi da spremere o ricavarne le scorzette, e allora essiccarle al forno (quindi anche senza essiccatore!) e tritarle è un modo ideale per tenerne sempre a disposizione e sprecare il meno possibile.

Ho fatto una prova con 5 arance, quindi la quantità di polverina che ne è ho ricavato è davvero poca (circa due cucchiaini), ma basterà congelare le scorze fino ad averne una quantità giusta per velocizzare il processo. Ecco il procedimento!


Come fare
L'AROMA DI ARANCIA IN CASA
(con o senza essiccatore)


  1. Sbuccia le arance non trattate con un pela-patate e tienile a bagno almeno 4, 5 ore. Meglio se tutta la notte.
  2. Mettile su una teglia da forno ben distanziate e cuocile a 160° finché non saranno ben secche (toccandole si spezzeranno facilmente)
  3. Se ne hai abbastanza, puoi frullarle in un mixer, altrimenti usa un macinino da caffè, o - come ho fatto io - il vecchio metodo del batti-carne!
  4. L'aroma è pronto, si conserva benissimo per tanti mesi chiuso in un barattolo e puoi usarlo per donare profumo a qualsiasi piatto sia dolce che salato.
  5. Le bucce essiccate puoi usarle anche come profumo per i cassetti. Ti basterà metterle in un sacchettino di stoffa. O, ancora, puoi aggiungerle allo zucchero o all'olio per aromatizzarli!





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10 ottobre No commenti
Hai presente quelle giornate storte, in cui non ti capita niente di catastrofico in una volta sola, ma tante, piccolissime rotture di scatole che alla fine ti fanno esplodere?
Ecco, a me tra le altre cose mi si è bruciato un maglioncino mentre cucinavo e ho perso un foulard che mi piaceva tanto e avevo messo tra i capelli per fare una passeggiata, volato via chissà dove.


Mentre mi arrabbiavo e mi trattavo male (capita anche a te di insultarti in mente? brutto atteggiamento...) mi sono ricordata di questo video: 10 cose da fare per migliorare subito la tua vita. Shanti e Chiara (ah! entrambe in un sol video ha riempito il mio piccolo cuoricino di gioia atavica) dicono cose molto giuste, cose che tutte sappiamo insitamente ma che spesso forse dimentichiamo.

Il punto "sii gentile con te stesso" mi è rimasto come un tarlo e nello scorso fine settimana me lo sono ripetuto tante volte per contrastare quelle arrabbiature che mi stavano letteralmente rosicchiando dentro.

Vale la pena arrabbiarsi per un maglioncino con un buco? E dirsi "sei una sciattona!" per aver perso uno stupido fiocco per capelli? Continuavo a dirmi che arrovellarsi era immotivato, eppure mi ci è voluta una mezza giornata per farmi passare il nervoso. La cura è sempre la stessa: volersi bene, pensare alle cose che realmente contano per noi, e nel mio caso: impastare!

E quindi eccoti qua questa ricetta autunnale che più autunnale non si può e che spero faccia bene anche alla tua, di anima.




Ma quanto sono belli questi panini? Mi faccio i complimenti da sola, perché mi sono divertita tantissimo a farli e la soddisfazione di vedere le facce meravigliate delle persone a cui li ho fatti provare è stata immensa. Pensavo che il procedimento fosse lungo e complicato, e invece ti consiglio di provarli, perché in poco tempo avrai dei panini pronti per qualsiasi pasto autunnale o per la festa di Halloween. Se hai bambini, poi, preparati a tanti "Ohh!" di stupore.

Questo pane alla zucca è perfetto per gli intolleranti al lattosio, non co
ntiene burro e latte ed è a bassissimo contenuti di grassi, puoi quindi concedertelo anche in dieta attenendoti alla tua quantità solita di carboidrati. Se segui alcune accortezze (escludendo miele e tuorlo finale) è vegan!


Ingredienti per i miei
PANINI A FORMA DI ZUCCA
(per 10 panini da 50gr)

Per l'impasto:
200 gr di farina 0
200 gr di farina Manitoba
50 gr circa di farina integrale
250 gr di Polpa di zucca
1/2 cubetto di lievito di birra
50 ml di acqua
1 cucchiaio di olio EVO
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di malto (o miele)

Per la decorazione (opzionale):
Curry o curcuma, se vuoi accentuare il colore
10 semi di zucca o girasole o anche chiodi di garofano
Spago da cucina
1 Tuorlo d'uovo

  1. Cuoci la zucca al forno o in casseruola. Io l'ho cotta in un pentolino con un po' di scalogno, acqua, pepe e curry e poi l'ho frullata con il frullatore a immersione. Ciò mi ha consentito di non aggiungere latte all'impasto.
  2. Sciogli il lievito nei 50ml di acqua tiepida e aggiungi alla polpa fredda insieme al malto. Puoi fare il lievitino aggiungendo un po' della farina presa dal totale e facendo lievitare un'oretta prima di continuare con i seguenti passaggi.
  3. Incomincia a impastare aggiungendo alla polpa le farine, tenendoti i 50 gr di quella integrale da parte, che aggiungerai all'occorrenza.
  4. A incordatura quasi avvenuta (se impasti a mano lavora almeno 10-15 minuti) aggiungi l'olio e il sale.
  5. Se l'impasto risulta appiccicoso aggiungi gradualmente la farina integrale tenuta da parte.
  6. Forma un panetto rotondo, e lascia lievitare in forno spento coperto da un canovaccio di cotone.
  7. Quando l'impasto è raddoppiato (dopo circa 2, 3 ore) pesalo e dividi in panetti uguali. Io ne ho pesati 10 da circa 50 gr l'uno.
  8. PER LA VERSIONE CON SPAGO: taglia circa 20cm di spago da cucina e comincia a legare i panini come se fossero dei caciocavalli, passando il filo in modo da creare degli spicchi, prima sopra e poi sotto. Non stringere troppo, perché i panini lieviteranno ancora! Se hai paura che lo spago non venga via una volta cotti, puoi bagnarlo nell'olio, io ho omesso questo passaggio e non ho avuto problemi.
  9. PER LA VERSIONE SEMPLICE: dopo aver formato i panini fai semplicemente 8 tagli sui bordi, come a creare degli spicchi.
  10. Metti i panini su una teglia foderata di carta forno e lascia lievitare un'altra oretta. Preriscalda il forno a 180° e prima di infornare finisci con i semi prescelti o i chiodi di garofalo. Se vuoi una finitura lucida spennella con un po' di tuorlo d'uovo! Cuoci una 20 di minuti e servili ancora tiepidi!





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09 ottobre No commenti
[ENGLISH BELOW]
Gocce di cioccolata avvolte da un morbide abbraccio... chi non conosce questi panini dolci? A me piacciono tantissimo, ma di certo non è possibile mangiarne in quantità: per zuccheri, grassi e conservanti. E allora ce li facciamo in casa!


LE MERENDINE...
Anche se seguo la regola di andare a fare la spesa a stomaco pieno per evitare acquisti di pura golosità, ogni tanto sugli scaffali vedo delle cose di cui mi viene voglia. Ho però ormai l'abitudine di guardare spesso le etichette; non tanto la tabella nutrizionale (anche quella!), quanto l'elenco degli ingredienti. Questa mia abitudine, molto spesso, mi porta a lasciare sugli scaffali la voglia del momento e ad allontanarmi con cautela dalla corsia, manco dovesse esplodere da un momento all'altro. Non lo dico perché credo si debba essere fissati nel mangiare solo genuino, non fraintendermi, ma perché molto spesso sulla confezione e negli slogan vengono riportate cose fuorvianti che non rispecchiano il prodotto che alla fine andremo a comprare. Un esempio? Le merendine integrali.

Ah! Quante signore ho visto al supermercato comprarle convinte fossero delle merendine salutari, o ancor peggio: "dietetiche". Il punto è consideriamo l'integrale una cosa sana a prescindere, e ci lasciamo abbindolare. Una rapida occhiata agli ingredienti, con magari una comparazione alla versione originale le avrebbe fatte desistere. Non sono nulla più che delle classiche merendine con un'aggiunta risibile di crusca. Ecco, io guardo gli ingredienti perché non voglio essere presa in giro e voglio sapere quel che mangio. E, molto spesso, per sapere quel che mangio arrivo alla conclusione di dovermelo preparare da me.

I MIEI PANGOCCIOLI:
E' chiarissimo che ho il tempo e la voglia di poterlo fare e che se lavori full time o hai una vita poco più frenetica della mia non riuscirai spesso a imitarmi, ma trovo che ogni tanto sia soddisfacente prendersi del tempo per sé per coccolarsi e impastare! Ecco perché cerco sempre di proporti ricette abbastanza semplici e veloci, che non prevedano una grossa conoscenza della cucina (anche perché nemmeno io sono espertissima!). Così sono nati questi panini dolci con tante gocce di cioccolato, che sono state la nostra gradita colazione per qualche giorno.

E' una versione ovviamente più "leggera" di un pan-brioche che contiene il minimo indispensabile di grassi e senza zucchero raffinato, ma ugualmente libidinosa. Sono senza burro e lattosio e ognuno ha solo 200 kcal. Ho impastato a mano senza alcun problema, ma puoi usare anche la planetaria con lo strumento "gancio" e seguire il procedimento a cui sei più abituata. Fammi sapere se anche a te piace riprodurre i prodotti industriali, e se hai una ricetta infallibile che ti ha permesso di dire "non li compro più!". E come sempre: se rifai le mie ricette, mandami le foto su Facebook o Instagram, le condivido tutte!




INGREDIENTI (per 8 pangoccioli light):

  • 150 gr di Farina Manitoba integrale
  • 150 gr di Farina 00
  • 1 Uovo medio
  • 100 ml di Latte a scelta
  • 30 ml di Olio di semi
  • 8 gr di Lievito di birra fresco
  • 2 cucchiai di Miele
  • Scorzette di 1/2 arancia
  • 30 gr di Gocce di cioccolato extra-fondente
  • 1 pizzico di sale
PROCEDIMENTO:

  1. Metti le gocce di cioccolato in freezer e prepara il lievitino sciogliendo il lievito nel latte tiepido con un pizzico di zucchero e la farina Manitoba. Impasta e lascia "maturare" per un'oretta. A parte mescola il miele con le scorze d'arancia.
  2. Quando il lievitino è raddoppiato comincia ad aggiungere l'uovo, il miele e la farina e lavora bene.
  3. A incordatura quasi avvenuta (basterà lavorare una decina di minuti su un tavolo di marmo o plastica) aggiungi anche l'olio e infine le gocce di cioccolata e il pizzico di sale. La quantità di farina Ã¨ sempre indicativa, regolati sentendo l'impasto con le mani: se è appiccicoso aggiungine ancora poca, al contrario, invece, smetti di aggiungerne.
  4. Sposta l'impasto in una ciotola e lascia lievitare nel forno spento per due ore.
  5. A lievitazione completata forma dei panini di circa 70/80 gr l'uno, poggiali su una teglia rivestita di carta forno e coprili per un'altra mezz'oretta. Nel frattempo accendi il forno a 180°.
  6. Prima di infornare puoi spennellare i pangoccioli con un po' di tuorlo d'uovo e latte, ma io li ho lasciati al naturale. Cuociono una quindicina di minuti!

Questa ricetta è di proprietà esclusiva del blog www.ricettefit.it
Se ne vieta qualsiasi riproduzione senza fonte o autorizzazione!
♥ Se ti piace, condividi linkando il blog! ♥




INGREDIENTS FOR 8 SKINNY BRIOCHE WITH CHOCOLATE CHIPS:

  • 150 gr Manitoba flour
  • 150 gr All-purpose-flour
  • 1 Egg
  • 100 ml Milk
  • 30 ml Oil
  • 8 gr Fresh yest
  • 2 tbsp Honey
  • Zests from 1/2 Orange
  • 30 gr Chocolate chips
  • a pinch of salt
INSTRUCTIONS:

  1. Put the chocolate chips in the freezer and prepare the leavening melting the yeast in warm milk with a pinch of sugar and Manitoba flour. Knead and let it "rise" for an hour. Separately mix honey with orange zests. 
  2. When the yeast doubles it, start to add the egg, honey and flour and knead well. When the stringing is almost complete (just about ten minutes on a marble or plastic table) add the oil and finally the chocolate chips and the pinch of salt. The amount of flour is always indicative, adjusted by feeling the dough with your hands: if it is sticky add a little more, on the contrary, however, stop adding.
  3. Move the dough into a bowl, cover with plastic wrap, and let it rise in the oven for two hours.
  4. When the leavening is completed, form the balls of about 70 g each, put them on a baking sheet covered with parchment paper and cover them for another half hour. Meanwhile, turn the oven on 180 ° C.
  5. Before baking, you can brush the brioches with a little egg yolk and milk, but I left them naturally. They cook for about fifteen minutes!








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Sarò felice di ricambiare il saluto!



05 ottobre No commenti
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Marica, 27, counselor nutrizionale.
Per tutti sono solo Mandarina.
Ho perso tanti chili seguendo uno stile di vita sano, fatto di cibo vero e attività fisica.
Qui e sui social ti parlo di me: fitness, cucina naturale e lifestyle.

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