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La vie est fit | La mia dieta, il mio lifestyle

Natale is coming: sembra più una minaccia, lo so. Però, per quanto questo mio dicembre sia stato un po' disastrato (pollice fasciato che mi ha fatto capire la vera importanza delle dita prensili, e faccia gonfia per l'estrazione di un dentaccio) anche noi stiamo finalmente tirando le fila per buttarci l'anno alle spalle.




Avrei voluto decorare di più, fare più biscotti e più ricette. Ma lo so che ogni anno si finisce sempre a dir così, quindi no! Elogio le sfide raggiunte e non quelle lasciate in sospeso e poi da domani le ferie sono ufficiali.

Oddio, in quanto freelance le ferie non esistono: non solo parlando in termini legali e remunerativi, ma anche perché se un lavoro mi chiama io DEVO necessariamente rispondere. Email qui, rassicurazioni lì e poi ancora problemi che sorgono... ho questo strano attaccamento al customer care che neanche il senso morale di un chirurgo neonatale. Ma bando alle ciance!



Ho sempre voluto fare le casette di pan di zenzero, in realtà ho sempre voluto vivere nella casetta di Hansel e Gratel (senza la strega, sia chiaro) e quest'anno finalmente mi sono cimentata pur se con qualche riserva. Il risultato mi ha stupita, sebbene non mi sia sforzata più di tanto con le decorazioni... le trovo deliziose!

Io non le mangerò, in realtà, perché ho ricreato un piccolo Villaggio di Natale da tenere in salotto, per immaginare la neve che cade pigra dai tetti visto che non possiamo godercela dal vivo... ma anche il sapore è ottimo: sono senza burro, lattosio e senza zucchero, per cui sentiti libera di riciclare l'impasto per farne dei semplici biscotti da sgranocchiare la vigilia!

Ma diciamocelo... non è deliziosa appollaiata su una tazza di cioccolata calda fumante o cappuccino?




Ingredienti per le mie
CASETTE DI PANDIZENZERO LIGHT
(per circa 5 casette grandi e 5 piccole)

Occorrente extra:
TEMPLATE da stampare
Colla alimentare (io l'ho trovata da Ikea)
Stelline di zucchero, cocco rapé e altre decorazioni

Per l'impasto:
150 gr di Farina Integrale di Segale
150 gr di Farina 2
80 ml di Olio delicato
60 gr di Miele millefiori
1 Uovo grande
1/2 cucchiaino di All Spice (cannella, zenzero, chiodi di garofano)
1/2 cucchiaino di Cacao amaro
1 pizzico di Ammoniaca per dolci
1 pizzico di sale

Per la glassa:
10 ml di albume d'uovo
80 gr di Zucchero a velo
Qualche goccia di limone

  1. Stampa riducendo il template al 50% per le casette più grandi. Al 33% invece per quelle piccole, da tazza. Ritaglia tutte le sagome.
  2. In una ciotola capiente impasta velocemente tutti gli ingredienti per l'impasto, partendo dall'uovo e la farina. Devi ottenere un'impasto omogeneo, simile alla classica pastafrolla.
  3. Forma un panetto, avvolgilo nella pellicola trasparente e lascia riposare in frigo almeno un'ora.
  4. Stendi l'impasto con lo spessore di 3,4 millimetri. Appoggia le sagome sull'impasto e con una rotella o un coltello ben affilato rifila i bordi. Cuoci tutti i pezzi mettendoli su una teglia da forno foderata di carta forno, a 170° per circa 5, 6 minuti.
  5. Puoi fare l'operazione in più infornate, se l'impasto tende a "sudare" rimettilo in frigo.
  6. Una volta che tutti i pezzi della casetta sono raffreddati puoi procedere alla decorazione. Io le ho decorate dopo l'assemblaggio, ma te lo sconsiglio.
  7. Per la ghiaccia reale (glassa) monta leggermente l'albume con le fruste, aggiungi lo zucchero a velo e anche il limone. Monta finché la ghiaccia non sarà ben solida e scrivente. Ti consiglio di usare una sacca da pasticcere con beccuccio n.1.
  8. Per mettere in forma le casette ti consiglio di attaccare prima la facciata con un muro, poi l'altro muro, chiudere con l'altra facciata e poi procedere ad attaccare il tetto. Se non trovi la colla alimentare usa il cioccolato fuso o un po' di ghiaccia, ma il procedimento di asciugatura sarà più lungo.
  9. Quando tutte le casette saranno ben fredde e solide (lasciale una notte all'aria) puoi chiuderle in sacchetti trasparenti e regalarle, oppure mettere insieme un villaggio come ho fatto io: sul fondo di un piatto trasparente o dorato versa dello zucchero semolato che farà da neve... et voilà!

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21 dicembre No commenti
L'ansia pre-natalizia ha colpito anche me: mille cose da fare, mille progetti da voler iniziare ma il tempo scarseggia e il lavoro aumenta. Meglio così, però il Natale mi dà sempre quell'effetto "l'ho aspettato tutto l'anno ed è subito finito". Capita anche a te?


Va be', respiro profondo e yoga (no, davvero, ho iniziato a far yoga per ridurre lo stress). Bando alle ciance, il periodo natalizio porta con sé anche pranzi e cene in compagnia e io che adoro fare la "padrona di casa" non posso esimermi dal fare da me anche il pane e sentire lo stupore degli ospiti. Ti avevo già parlato della tecnica "senza impasto" con la Pizza velocissima e la Brioche al quark, ma con questo pane il pregio in più è che ha anche pochissimo lievito: quindi rimane digeribilissimo e leggero.



L'unica cosa che devi ricordarti di fare, se impasti con questo clima invernale, è iniziare almeno 24 ore prima dell'inforno!

La curiosità, inoltre, è che questo pane va cotto sì nel forno di casa, ma utilizzando una pentola (di coccio o acciaio) che possa andare in forno insieme al suo coperchio e che fa praticamente da pietra refrattaria, donando al pane la tipica crosticina da fornaio. Io ho usato una vaporiera di acciaio abbastanza piccola (circa 18cm), in modo che il pane cuocesse bene anche sotto e sviluppasse in altezza, ma sentiti libera di usare qualsiasi pentola adatta.



P.s. chiedo scusa per le foto, le ho fatte mentre eravamo a tavola e vista la riuscita non volevo esimermi dal parlartene!


Ingredienti per il mio
PANE INTEGRALE SENZA IMPASTO

200 gr di Farina Integrale (macinata a pietra e di buona qualità!)
200 gr di Farina di Tipo 2
100 gr di Farina Manitoba
400 gr circa di acqua
2 gr di lievito di birra fresco
10 gr di sale
1/2 cucchiaino di miele o malto (opzionale)
Semola rimacinata per spolverizzare (opzionale)


  1. Ore 11: In una ciotola capiente sciogli il lievito con il miele nell'acqua e aggiungi la Farina Integrale. Copri.
  2. Ore 11:30: Aggiungi le altre farine e il sale e impasta brevemente. La quantità di acqua è indicativa: puoi doverne usare di più o di meno. Devi avere una pastella ben densa, ma facile da amalgamare e senza grumi. Copri con la pellicola trasparente, avvolgi in un canovaccio e lascia lievitare in un posto che non abbia spifferi. Dovrà lievitare tanto, quindi assicurati di non maltrattarlo. Io l'ho tenuto in uno scaffale chiuso e poco usato.
  3. Ore 9 (del giorno dopo): Apri l'impasto e rovescialo su un piano da lavoro, sgonfialo leggermente facendo delle pieghe con un tarocco. Aiutati con pochissima semola (non fare il mio sbaglio di far cadere della farina all'interno dell'impasto, altrimenti la ritroverai lì anche dopo la cottura...). Copri con un canovaccio.
  4. Ore 10:30: Accendi il forno alla massima potenza e metti nella parte più bassa la relativa griglia con una pentola adatta alle alte temperature e che abbia il coperchio.
  5. Ore 11: Stando attenta a non scottarti, prendi la pentola e adagiaci il pane dentro, spolverizzando il fondo con un po' di semola (opzionale). Chiudi con il coperchio e metti in forno.
  6. Fa' cuocere per circa 40-45 minuti, dopodiché togli il coperchio, abbassa il forno a 200 gradi e lascia cuocere finché il pane non farà un suono "vuoto" quando busserai con le nocche sulla crosticina. Lascia raffreddare nel forno leggermente aperto.
  7. Ore 12:30: Il pane è pronto!
  8. Il pane integrale e senza impasto perde la croccantezza dopo un po', quindi ti consiglio di consumarlo in fretta. Puoi congelarlo già a fette, e poi ripassarlo in forno: tornerà buonissimo.

Un'idea in più per la tavola di Natale: dei semplicissimi
grissini di sfoglia arrotolati a torciglione, serviti in un barattolo rustico.

***

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13 dicembre No commenti
Questa torta a base di cavolfiore (che puoi cuocere a vapore o al microonde) non ha zucchero e pochissimi grassi, è senza lattosio ed è quasi totalmente integrale. Io ho aggiunto veramente poco cioccolato fondente (3, 4 quadratini) e mezzo cucchiaio di cubetti di arancia candita, ma sta a te trovare l'equilibrio che più ti piace.





LA VERDURA NEI DOLCI?
Lo ammetto: mentre scrivo questo post e faccio colazione sbocconcellando questo morbidissimo plumcake, pure io stento a credere sia a base di cavolfiore.
Ho già fatto altri esperimenti con purea di frutta e verdura e sul blog trovi già tante idee, ma il risultato che ho ottenuto questa volta mi ha sorpresa: sarà la morbidezza indicibile, il profumo, sarà che le arance candite danno quel tocco in più... ma sono davvero contenta di come sia venuto. Tanto che sto pensando anche a una versione salata!

Se hai bambini che faticano a mangiare le verdure, oppure tu stessa dovresti integrare un po' di fibre nella dieta... corri a prepararlo. E' facile, veloce e ti stupirà.



IL MIO PLUMCAKE INSOLITO.
Questa torta a base di cavolfiore (che puoi cuocere a vapore o al microonde) non ha zucchero e contiene pochissimi grassi, è senza lattosio ed è semi-integrale. Io ho aggiunto veramente poco cioccolato fondente (3, 4 quadratini) e mezzo cucchiaio di cubetti di arancia candita, ma sta a te trovare l'equilibrio che più ti piace. E se te lo stai chiedendo... no, il cavolfiore non si sente! Sei pronta alla sfida? Come al solito, se rifai le mie ricette mandami una foto: su Instagram, su Facebook o in email... le condividerò nelle mie Stories!

LINK UTILI:


  • L'eritritolo che uso nelle mie ricette è un dolcificante naturale a 0 kcal e 0 IG: https://amzn.to/2OoMtPU
  • Con questa vaporiera da microonde cuocio il cavolfiore velocissimamente! https://amzn.to/2SKjWr5
  • Il mio stampo da plumcake: https://amzn.to/2Dkybyx

E' online il mio EBOOK di ricette inedite!
♥ Per comprarlo visita www.mandarinashop.it ♥




INGREDIENTI (per uno stampo da 20x11x07, 8 fette):

  • 220 gr di Cavolfiore (pesato crudo già pulito) 
  • 2 Uova medie 
  • 60 gr di Eritritolo (oppure 80 gr di zucchero)
  • 200 gr di Farina di tipo 2 (o integrale) 
  • Il succo di 1/2 Arancia
  • 3 cucchiai d'Olio d'oliva
  • 20 gr di Cioccolato fondente 
  • Cubetti di arancia candita qb 
  • 1 bustina di Lievito per dolci 
PROCEDIMENTO:
Cuociamo le cimette di cavolfiore al microonde o al vapore con il metodo tradizionale.
Frulliamo insieme al succo d'arancia e all'olio fino ad ottenere una purea liscia.
Nel frattempo montiamo le uova con il dolcificante o lo zucchero e aggiungiamo piano la purea.
Aggiungiamo anche la farina setacciata con il lievito e il pizzico di sale.
A frullatore spento incorporiamo il cioccolato e l'arancia candita.
Versiamo nel nostro stampo foderato di carta forno e cuociamo a 170° per circa 40-45 minuti.



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07 dicembre No commenti
Io di torte "senza" ne ho fatte tante. Ma tante, credimi. E per quanto io sia del parere sincero che si possa mangiare benissimo senza abusare di zuccheri e grassi è pur vero che molte preparazioni hanno bisogno di un po' più ingegno per non sfigurare davanti alle classiche ricette.


Ecco, non è il caso di questa torta, perché credo di aver trovato il bilanciamento ultimo delle dosi per riuscire ad avere un cake che non sia una suola di scarpa pur essendo senza zucchero e senza grassi (a parte quelli - risibili - della farina di cocco e del formaggio spalmabile): EUREKA!

Mi ha lasciata davvero entusiasta, tanto che l'ho offerta anche a chi non segue minimamente il mio stile di vita un po' più accorto e il consenso è stato univoco: le banane le danno una dolcezza unica e bilanciano l'impasto volutamente lasciato più neutro se non per il profumo tenue di scorza di limone.

04 dicembre No commenti
Bergamo è una città che è riuscita a entrarmi nel cuore: non è solo perché ci ho vissuto delle cose che si sono rivelate fondamentali per la mia vita, ma anche perché la trovo una città che è più simile a una bella donna. Non si rivela, a volte si nasconde, e quando pensi di conoscerla ti accorgi solo di essere rimasto in superficie. Bollata da tanti stereotipi, ti ritrovi in città alta in inverno e ti regala magia pura.

Città, metropoli, paesino... e poi ancora borgo. Insomma, ne sono innamorata ma di un amore reale e tangibile, non idealizzato; d'altronde è molto diversa dalla mia di terra, e quando mi accoglie gliene sono due volte riconoscente.


In realtà l'amor-polenta è una torta tipica di Varese, ma la polenta da quelle parti è un'istituzione e nella mia mente l'associazione è immediata. In effetti tipica della città dei Mille, è invece la "polenta e osei" che oltre ad essere un piatto salato come potresti intuire dal nome, è anche un dolcetto di
polenta dolce ricoperto di pasta di mandorle e adornato da uccellini di cioccolata o marzapane.

01 dicembre No commenti
Io non so se le foto rendono la golosità di questo pan di spagna farcito - sto sperimentando con la softbox ma non sono bravissima... - ma è davvero una delle migliori ricette mai fatte.

La mia passione per le ricette "senza" è ormai risaputo, ma se il mio è uno stile di vita che all'interno prevede degli strappi senza troppe conseguenze, c'è chi invece, a fronte di intolleranze o allergie, deve prestare molta attenzione a cosa mette nel piatto. La celiachia la conosco abbastanza bene anche per via del mio (ex?) lavoro e so per certo che il gluten free non è sinonimo di poca palatabilità, anche se in Italia per anni è stato visto così.



Quello che noto spesso, però, è che gli alimenti senza glutine vengono volentieri addizionati con zucchero e grassi per aumentarne la sofficità, soprattutto nel caso dei prodotti da forno, ma io che sono la paladina del "senza burro" non posso accettarlo! L'idea di fare quindi una merendina che fosse ciccionissima nel gusto e nell'aspetto ma anche "healthy" sotto il punto di vista nutrizionale mi ha colta come una sfida e una missione. Dopo un paio di prove posso dirlo: SI PUO' FARE!

Se per il pan di spagna il lavoro è stato semplice, l'interno doveva essere qualcosa di speciale e ovviamente non mi bastava una semplice crema allo yogurt che avrebbe solo dato acidità al tutto. E quindi: eureka! La ricotta. Ma non una semplice ricotta, una ricotta di bufala freschissima, montata a caldo con del miele e quindi praticamente identica alla panna montata, con inoltre il pregio di essere a bassissimo contenuti di grassi e praticamente senza lattosio.


27 novembre No commenti
Vuoi la sincera verità? Prima di questa ricetta non avevo MAI mangiato un caco in vita mia. In realtà è un frutto che mi ha fatto sempre ridere, sì che il nome richiama quella cosa lì, ma a me fa ridere perché nella mia famiglia c'è sempre stato questo detto: "Cachiss, fai la cacca tu e iss" (ho chiaramente parafrasato...) ossia: "Col caco fai la cacca tu e chiunque ti stia intorno", probabilmente riferendosi alle proprietà lassative del suddetto.

Io non sono mai stata una mangiatrice di frutta, finché non mi sono avvicinata a uno stile di vita più sano. Nicoletta di FitWithFun mi ha messo la pulce nell'orecchio con la sua cremina di cachi, e così per merenda mi sono preparata una gustosissima cioccolata calda... ma abbastanza light: vegan, senza zucchero, senza grassi, senza lattosio e senza glutine. Perfetta, no?

Mi scuserai per le foto così estemporanee, ma non pensavo sarebbe venuta così buona e non vedevo l'ora di condividerla con te!




Il caco (o kako?) si presta magnificamente, perché è dolcissimo ma non lascia un sapore molto presente, anzi, devo dire che il cacao lo copre quasi del tutto, lasciando spazio a una crema di cioccolata libidinosa. Francamente puoi scegliere se cuocerla o saltare il passaggio e mangiarla fredda di frigo: in tutti e due i casi avrai un perfetto post-workout o una merenda energizzante che con questo clima ci sta tutta.

Prima di scrivere questo post mi sembrava giusto informarmi un po' su questo frutto a me tanto sconosciuto, e ho scoperto che è uno degli alberi da frutto più anticamente coltivati dall'uomo: i cinesi lo chiamarono "L'albero delle sette virtù" perché fa molta ombra, il suo fogliame oltre ad essere decorativo è un ottimo concime, non viene attaccato da parassiti e la legna è perfetta da ardere, oltre al fatto di essere grande abbastanza da far nidificare gli uccelli in comodità ed essere molto longevo. Bello, no?

Questa ricetta è velocissima, a prova di imbranato, insomma... non provarla sarebbe un vero peccato.




Ingredienti per la mia
CIOCCOLATA CALDA VEGAN
(per 1 tazza)

1 Kako Mela grande e maturo
1 Cucchiaio di cacao amaro (meglio se crudo)
Scorzette di cocco (opzionale)

  1. Sbuccia il Kako e taglialo a pezzettoni.
  2. Frulla nel mixer finché non sarà diventato cremoso.
  3. Cuoci in un pentolino per qualche minuto, alla fine aggiungi il cacao e gusta caldo.
  4. Servi con qualche scorzetta di cocco, ci sta da dio!


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23 novembre No commenti
I cioccograno sono i nuovi biscotti del Mulino Bianco, integrali e senza ingredienti "strani" all'interno. Quando li ho visti sono saltata dalla sedia: una frolla parzialmente integrale unita al cacao... La cosa mi ha fatta felice, perché anche l'industria alimentare più mainstream si sta spostando verso alimenti meno lavorati e più genuini (i "Semplicissimi" Doria mi hanno sorpresa ancor più positivamente), ma ovviamente se ho un po' di tempo preferisco preparare le cose da me, piuttosto che comprarle già fatte.






Ti dirò: questi cioccograno mi sono riusciti particolarmente bene. Ho guardato agli ingredienti sul sito: farina, uova, olio, burro, zucchero, cacao, miele, ammoniaca... poco altro. Prendendo spunto da una ricetta di Trattoria da Martina (s'è capito che la amo?) ho quindi impastato una frolla totalmente integrale all'olio, senza uova e burro ma utilizzando la Stevia.



Il mio compagno non ha sentito alcun retrogusto di liquirizia (tipico di questo dolcificante naturale), mentre io sì. Devo dire che aggiungendo un buon aroma di vaniglia, ho risolto il problema!

Il procedimento è semplicissimo, si tratta soprattutto di creare un'emulsione con la Lecitina di Soia. So che a primo acchito ti potrebbe spaventare, ma non dovresti. La lecitina è, infatti, portentosa. Altro non è che una componente di tanti legumi, del tuorlo d'uovo e nello specifico della soia. Ricchissima di tanti minerali, è usata soprattutto perché in grado di abbassare i livelli di colesterolo: le sue proprietà emulsionanti, infatti, aiutano i grassi a "scivolar via" dalle arterie, pulendo tutte le vene.

In questa ricetta sfrutteremo il suo potere di legare acqua e grassi per creare una frolla lavorabile omettendo il burro e abbassando la quantità di olio che normalmente andrebbe aggiunta. La ricetta è anche vegan, se scegli di utilizzare un latte vegetale. P.s. la scatola di latta l'ho presa da Flying Tiger Copenhagen per la modica cifra di tre euri.



20 novembre No commenti
Ormai con i lievitati sto diventando bravina. Ho ancora tantissimo da imparare, ma impastare (a mano) mi sta dando grande soddisfazione, e soprattutto provare impasti che siano "meno" possibili: con meno grassi, meno zuccheri, meno ingredienti - insomma - raffinati e dannosi sul lungo periodo.
Dopo i Pangoccioli senza zucchero, i Cinnamon Rolls senza burro e lattosio e la Brioche al Quark senza grassi, oggi ti parlo di un altra tecnica sensazionale per ottenere un impasto morbidissimo pur non avendo all'interno grassi, uova o latte: il metodo Tang Zhong con il water-roux.





La prima a parlare più estesamente di questa tecnica giapponese è stata Yvonne Chen, nel suo libro "The 65°C Bread Doctor" del 2004. Si parla, brevemente, di partire con un pre-impasto gelatinoso a base di acqua e farina in proporzione 1-5 fatto cuocere fino a 65°. Gli amidi della farina, in questo modo, cambiano struttura trattenendo meglio l'idratazione e, pragmaticamente, ritardando l'effetto "pane secco".

La ricetta che ti propongo io è perfetta per un panbauletto neutro (non ho aggiunto zucchero, ma tu sei vuoi puoi inserire una cinquantina di grammi di miele, per esempio) ottimo sia per accompagnarsi al dolce che al salato. Io per ora non ho ancora lo stampo apposito, per cui ho ripiegato dando all'impasto una forma a brioche (o cornetto, come si chiamano da me) e l'abbiamo mangiato a colazione con una crema al cioccolato o una marmellata, ma credo dia il meglio di sé proprio tagliato a fette.




L'impasto è morbidissimo e mai diresti che all'interno non c'è la minima presenza di grassi, ma tant'è. Ho aggiunto del burro di mele (la cui ricetta trovi qui), ma puoi sostituirla con del semplice yogurt vegetale. La ricetta l'ho fatta in pratica in diretta sulle Stories di Instagram. Se è uno strumento che usi mi farebbe piacere venissi a dare un'occhiata, magari ci si fa compagnia mentre si pastrocchia in cucina, mi trovi come @laricettafit .


Parlando di altri esperimenti creativi, invece, la mia prima fascia per capelli (di cotone Bio) Ã¨ finalmente disponibile su Etsy. La trovo adorabile, molto anni '50 ed è venuta meglio di quanto potessi mai immaginare. 


 Fascia per capelli ai ferri


L'immergermi nel mondo della moda sostenibile è stata una vera rivelazione, per me. Ho abbandonato la smania da acquisti e mi sento più rilassata e in pace con me stessa. Per i progetti Youtubiani, invece, spero di diventare più attiva anche lì: ho già girato un video in cui sfoglio il Mollie Makes comprato a Londra che sarà online a breve, e il vlog della vacanza è invece in procinto di essere montato. Per adesso ti lascio alla ricetta, sperando ti piaccia! E tu, in che passioni ti sei tuffata ultimamente?



Ingredienti per il mio
PAN BRIOCHE HOKKAIDO CON WATER ROUX
(per un panetto da circa 600 gr / 15 brioche)

Per il roux all'acqua:
30 gr di farina
150 ml di acqua

Per l'impasto:
500 gr di farina circa (metà Manitoba e metà integrale)
100 ml di acqua
2 cucchiai di yogurt vegetale
2 cucchiai di burro di mele
1 cucchiaio di malto d'orzo
8 gr di lievito di birra
1 pizzico di sale

  1. Comincia un paio d'ore prima preparando il roux: in un pentolino dal fondo spesso versa la farina e stemperala pian piano con l'acqua utilizzando una frusta. Quando saranno spariti tutti i grumi metti sul fuoco e fa' cuocere. Se hai un termometro arriva a 65 gradi, altrimenti ti basterà spegnere quando il composto sarà diventato scrivente (alzando la frusta questo farà dei "fili").
  2. Scalda leggermente l'acqua e sciogli il lievito, versa il tutto in una ciotola abbastanza grande, aggiungendo il roux, il burro di mele, lo yogurt e il malto. Gradualmente versa la farina e comincia ad impastare prima nella ciotola e poi su un tavolo non poroso.
  3. Incorpora pian piano la farina finché l'impasto non sarà diventato liscio e non più appiccicoso, verso la fine aggiungi anche il pizzico di sale. 
  4. Lascia lievitare coperto da pellicola e uno strofinaccio, è perfetto il forno spento.
  5. Se non hai tempo per infornare, passa tutto in frigo, poi tiralo fuori e aspetta un'oretta che riprenda la lievitazione.
  6. Versa nello stampo da pancarré o da plumcake alto, oppure forma le brioche. Lascia lievitare un'altra mezz'oretta.
  7. Inforna il pancarré una mezz'oretta a 180° oppure le brioche per 15 minuti. Fa' la prova stecchino!
Il pane hokkaido rimane morbidissimo per diversi giorni, ti consiglio sempre di tenerlo ben chiuso in un sacchetto per il pane!







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Marica, 27, counselor nutrizionale.
Per tutti sono solo Mandarina.
Ho perso tanti chili seguendo uno stile di vita sano, fatto di cibo vero e attività fisica.
Qui e sui social ti parlo di me: fitness, cucina naturale e lifestyle.

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